Seguici su
Cerca

Descrizione

Francesco Bozzetti nacque il 21 ottobre 1876 a Lecce, dove il padre, cremonese, prestava servizio come generale dell'esercito italiano. Da piccolo si trasferì con i genitori a Borgoratto, paese che il padre aveva scelto fin dal 1867 come suo luogo del cuore e buen ritiro, e qui trascorse la sua infanzia. Fu una governante toscana ad adottare per il piccolo Francesco il diminutivo di Cino. Alla fine degli studi liceali, grazie all'appoggio materno, ottenne di potersi trasferire a Torino dove, dal 1897, frequentò l'Accademia Albertina di Belle Arti, allievo degli Ubertalli, approfondendo poi i suoi studi artistici con Follini.
Nel 1915 Cino Bozzetti fu una delle personalità di maggior spicco della Mostra dell'Incisione Italiana e quindici anni dopo, con una sua personale a Torino, confermò di essere fra i migliori incisori del primo Novecento. Le sue opere furono presenti nel 1932 a Firenze alla prima mostra del Bianco e del Nero. Nel 1943 espose alla Quadriennale di Roma e a Bruxelles, nel '44 a Ginevra, a Londra nel '46, a Losanna nel '48 ed Parigi nel '49. La mostra che lo consacrò fra i maggiori artisti italiani della prima metà del '900, fu la personale alla Bussola di Torino nel 1947. Sulla scia di tale definitiva consacrazione, giunsero la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1948 e la mostra di 121 acqueforti alla Calcografia Nazionale di Roma (1949). Era intento alla produzione di un altro ciclo di acqueforti quando, improvvisamente, si spense a Borgoratto il 25 luglio 1949.
Importante e significativa, anche se a lungo meno conosciuta, la produzione pittorica ad olio e ad acquerello: ispirata principalmente dai luoghi fisici, reali, della campagna intorno a Borgoratto (cascine, ponti, campi, boschi fluviali, tramonti infuocati), dai nomi che paiono inventati tanto sono evocativi e che corrispondono invece ad una tipologia nota all'artista, quanto ai contadini del luogo. Grazie alla sua sensibilità ed alla sua mano, Cino Bozzetti sapeva trarre, dalla contemplazione della natura e della fatica del lavoro in campagna, immagini di un valore assoluto ed universale, che sanno parlare a chi è capace di ascoltarne la profonda e toccante poesia.
Si devono a Cino Bozzetti anche gli affreschi, realizzati negli anni Trenta del secolo scorso, che ornano l'abside e l’ingresso  della chiesa della Beata Maria Vergine Assunta di Borgoratto.
Borgoratto gli ha dedicato mostre personali e collettive nel1989 (“La natura e il mito” del 1989, mostra di acqueforti di Cino Bozzetti e ferri d’arte di Ernesto e Mario Ferrari), 1994, 1996; la città di Alessandria un’importante antologica nel 2001/2002.
Nel palazzo comunale sono custodite alcune sue acqueforti, mentre presso la Big Bench degli Artisti è installata la riproduzione del suo dipinto “L’incontro”.

Foto

Cino Bozzetti



Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri